Alla scoperta del territorio appenninico con Strade Montane

Wednesday, 14 December, 2022

Strade Montane è un progetto ciclistico di scoperta del territorio appenninico attraverso le strade che percorrono le dorsali dell’area montana compresa tra l’Emilia e la Toscana tra antichi borghi, boschi sconfinati e crinali silenziosi. Siamo sull’Appennino Tosco-Emiliano.
Ne parliamo con Giovanni, uno degli ideatori del progetto.

©Strade Montane

Qual è l’obiettivo di Strade Montane? 

L’obiettivo è farvi avventurare tra le montagne vicino a casa nostra, percorrendo sentieri, carrarecce e anguste provinciali che hanno da raccontare qualcosa della loro storia presente e passata. 

Com’è nata l’idea?

Mi frullava per la testa da alcuni anni. Frequentando le montagne di casa da sempre, ho avuto modo di appassionarmi tanto alla parte naturalistica quanto a quella storica. Sono arrivato a farne un lavoro vero e proprio come guida GAE, e qualche anno fa ho cominciato a dare i primi colpi di pedale nelle valli appenniniche. Venivo già dal ciclismo su strada a livello meramente occasionale, ma pian piano mi avvicinai al mondo del gravel e del bikepacking. Mi sono messo realisticamente al lavoro due anni fa. Mi piaceva l’idea di raccontare l’Appennino a modo mio, dando un personale contributo per far conoscere il territorio che amo. Ho proposto l’idea a Fabio, amico e compagno di avventure, che contribuisce in maniera decisiva al progetto. Insieme ci occupiamo della tracciatura, che significa perdere diottrie su Komoot, fare un milione di tentativi, provare e riprovare i percorsi più volte finendo ogni tanto in vere e proprie ravanate! È un lavoro divertente che ci permette di esplorare ancora più a fondo un territorio a molti ancora poco conosciuto.

@Giuseppe Giuliano/WOK Photograhpy

Da dove viene la passione per le “Strade perdute” – che sembra un concetto nostalgico-filosofico?

Più che nostalgico-filosofico è il cuore del progetto. Strade Montane sicuramente si da l’obiettivo di creare percorsi inediti su terreno misto, ma non vuole essere l’ennesima trovata nel mondo gravel tutto avventura e birrette. Lo scopo è proprio far conoscere la storia dei luoghi dove le tue ruote stanno scorrendo. L’Appennino Tosco-Emiliano è storicamente un’area di confine tra le popolazioni pre-romane e i Romani stessi, tra Stato Pontificio e Granducato di Toscana e durante il secondo conflitto mondiale i nostri crinali sono stati testimoni delle pagine più drammatiche della nostra storia: una ferita ancora aperta che si chiama Linea Gotica. 

Qui si sono incrociate tante strade, almeno quante sono le storie che le hanno attraversate. Col tempo è arrivata la modernità e con essa le infrastrutture, le grandi strade che hanno finalmente permesso alle piccole e medie località provinciali di connettersi tra di loro, ma al tempo stesso abbiamo lasciato perdere un’importante spaccato della cultura montana locale. Ci piacerebbe quindi riportare all’attenzione la storia celata negli antichi valichi, nei grandi boschi di faggio, tra i castagneti vetusti e farlo in bicicletta ci sembra il modo più divertente per farlo. 

Tre suggerimenti scelti per i nostri Bammers?

  1. Strade Montane esce periodicamente in volumi, una raccolta di 4 tracce scaricabili gratuitamente accomunate da un tema. Il volume 1 che trovate sul sito è percorribile in 3 o 4 giorni facendo base a Porretta Terme: ogni giorno una traccia diversa!
  2. Siccome la bici non la molliamo nemmeno in ferie, questa estate abbiamo lanciato sul sito un off-topic grande come una casa: Trovate la sezione “Fuori Porta” in cui sono disponibili le tracce delle nostre vacanze on the road. Se non avete ancora pianificato niente, dateci un occhio!
  3. Per gli amanti della buona cucina: sappiate che su ogni itinerario troverete parecchi posticini dove gustare la cucina di montagna emiliana e toscana, annaffiata a suon di vino rosso. Imparerete cosa significano: ciacci, balotti, frugiate, fugacine, borlenghi e zampanelle e fidatevi, non ve ne pentirete!
©Strade Montane

Per saperne di più: https://www.strademontane.it/

Strade Montane è un progetto ciclistico di scoperta del territorio appenninico attraverso le strade che percorrono le dorsali dell’area montana compresa tra l’Emilia e la Toscana tra antichi borghi, boschi sconfinati e crinali silenziosi. Siamo sull’Appennino Tosco-Emiliano.
Ne parliamo con Giovanni, uno degli ideatori del progetto.

©Strade Montane

Qual è l’obiettivo di Strade Montane? 

L'obiettivo è farvi avventurare tra le montagne vicino a casa nostra, percorrendo sentieri, carrarecce e anguste provinciali che hanno da raccontare qualcosa della loro storia presente e passata. 

Com’è nata l’idea?

Mi frullava per la testa da alcuni anni. Frequentando le montagne di casa da sempre, ho avuto modo di appassionarmi tanto alla parte naturalistica quanto a quella storica. Sono arrivato a farne un lavoro vero e proprio come guida GAE, e qualche anno fa ho cominciato a dare i primi colpi di pedale nelle valli appenniniche. Venivo già dal ciclismo su strada a livello meramente occasionale, ma pian piano mi avvicinai al mondo del gravel e del bikepacking. Mi sono messo realisticamente al lavoro due anni fa. Mi piaceva l’idea di raccontare l’Appennino a modo mio, dando un personale contributo per far conoscere il territorio che amo. Ho proposto l’idea a Fabio, amico e compagno di avventure, che contribuisce in maniera decisiva al progetto. Insieme ci occupiamo della tracciatura, che significa perdere diottrie su Komoot, fare un milione di tentativi, provare e riprovare i percorsi più volte finendo ogni tanto in vere e proprie ravanate! È un lavoro divertente che ci permette di esplorare ancora più a fondo un territorio a molti ancora poco conosciuto.

@Giuseppe Giuliano/WOK Photograhpy

Da dove viene la passione per le “Strade perdute” - che sembra un concetto nostalgico-filosofico?

Più che nostalgico-filosofico è il cuore del progetto. Strade Montane sicuramente si da l’obiettivo di creare percorsi inediti su terreno misto, ma non vuole essere l’ennesima trovata nel mondo gravel tutto avventura e birrette. Lo scopo è proprio far conoscere la storia dei luoghi dove le tue ruote stanno scorrendo. L’Appennino Tosco-Emiliano è storicamente un’area di confine tra le popolazioni pre-romane e i Romani stessi, tra Stato Pontificio e Granducato di Toscana e durante il secondo conflitto mondiale i nostri crinali sono stati testimoni delle pagine più drammatiche della nostra storia: una ferita ancora aperta che si chiama Linea Gotica. 

Qui si sono incrociate tante strade, almeno quante sono le storie che le hanno attraversate. Col tempo è arrivata la modernità e con essa le infrastrutture, le grandi strade che hanno finalmente permesso alle piccole e medie località provinciali di connettersi tra di loro, ma al tempo stesso abbiamo lasciato perdere un’importante spaccato della cultura montana locale. Ci piacerebbe quindi riportare all’attenzione la storia celata negli antichi valichi, nei grandi boschi di faggio, tra i castagneti vetusti e farlo in bicicletta ci sembra il modo più divertente per farlo. 

Tre suggerimenti scelti per i nostri Bammers?

  1. Strade Montane esce periodicamente in volumi, una raccolta di 4 tracce scaricabili gratuitamente accomunate da un tema. Il volume 1 che trovate sul sito è percorribile in 3 o 4 giorni facendo base a Porretta Terme: ogni giorno una traccia diversa!
  2. Siccome la bici non la molliamo nemmeno in ferie, questa estate abbiamo lanciato sul sito un off-topic grande come una casa: Trovate la sezione “Fuori Porta” in cui sono disponibili le tracce delle nostre vacanze on the road. Se non avete ancora pianificato niente, dateci un occhio!
  3. Per gli amanti della buona cucina: sappiate che su ogni itinerario troverete parecchi posticini dove gustare la cucina di montagna emiliana e toscana, annaffiata a suon di vino rosso. Imparerete cosa significano: ciacci, balotti, frugiate, fugacine, borlenghi e zampanelle e fidatevi, non ve ne pentirete!

©Strade Montane

Per saperne di più: https://www.strademontane.it/