Mantova, 9-11 giugno 2023

Nelle Ande con i SoulBike

mercoledì, 17 Maggio, 2023

Francesco e Giovanni, in bici attraverso le Ande, tra paesaggi e miraggi a sostegno di 3 iniziative. Soulfoodforestfarms per l’ambiente e la piantumare di alberi a Milano, La Cordillera Experience per offrire un’opportunità lavorativa ai giovani di una comunità locale boliviana a Peñas, e L’Alveare che dice sì per creare una rete di persone che abbia voglia di scegliere in modo critico ciò che consuma.

L’idea è tutto: la vostra quando nasce?

Siamo appassionati di cicloturismo da tempo e tra i nostri sogni nel cassetto abbiamo sempre avuto quello di intraprendere un viaggio duraturo in bicicletta.
Da sogno a realtà c’è ne é voluta. Prima si scherzava, si chiacchierava e si ipotizzavano le varie rotte, ora stiamo vivendo il sogno ad occhi aperti.
A fine settembre 2022, infatti, dopo una giornata di lavoro susseguita dal nostro terzo tempo in officina (ci ritrovavamo sempre di lunedì nella nostra piccola ciclofficina in cantina, dove ci divertivamo a sistemare bici e a fare piccoli lavoretti con il legno), ci siamo effettivamente chiesti se un viaggio in Sud America sarebbe stato possibile.
Si dice che “volere é potere”, e da quel giorno, tra ricerche e richieste di collaborazione, abbiamo strutturato la traccia del viaggio. Abbiamo inoltre organizzato la parte burocratica da effettuare (passaporti, vaccini, visite mediche, assicurazione sanitaria, voli aerei e dogane,…) e collezionato l’equipaggiamento da portare. Da inizio ottobre alla partenza ci siamo quindi alternati tra i nostri vecchi lavori e la preparazione di “The Andes Trail” senza soste.
Il 21 gennaio eravamo in aereo ultra entusiasti e ancora increduli, pronti a intraprendere questa avventura partendo dalle Ande Colombiane

SoulBike: come nasce il nome?

Il nostro progetto é qualcosa in più rispetto a una pedalata estrema tra le Ande sudamericane. Coscienti del fatto che con questa impresa lunga e ambiziosa avremmo potuto attirare l’attenzione di più persone, abbiamo pensato di dare visibilità e sostenere tramite una raccolta fondi tre realtà, i quali obbiettivi rispecchiano i nostri ideali. La primissima impresa sociale con cui abbiamo parlato del progetto é stata soulfoodforestfarms, con l’obbiettivo primario di piantumare alberi a Milano in zona Corvetto. Soulfood ci ha quindi ispirato a chiamarci soulbike, perché alla fine, dopo anni di lavoro “normale” la bici ha avuto la meglio! La caratteristica simpatica che abbiamo voluto dare al nome soulbike sui social, é l’aggiunta di Exp, che sta per expeditions: soulbikeexp. Un ulteriore sogno sarebbe infatti quello di poter organizzare viaggi in bicicletta per dimostrare alle persone che viaggiare con le proprie forze é la modalità più stimolante per imparare, conoscere nuove culture e uscire dalla propria zona di comfort. Se ciò viene fatto in autonomia, ecco che ci si sente veramente in libertà

Secondo voi, come si conciliano lavoro, prospettive, bisogni e sogni?

Domanda complessa. Tutti noi vorremmo un lavoro che rispecchi le nostre passioni, che soddisfi i nostri bisogni e che lasci spazio a prospettive future.
Noi siamo partiti dalla curiosità di vedere un mondo diverso dal nostro, con il sogno di trasformare questo viaggio in un possibile futuro anche lavorativo. In questo momento viviamo alla giornata: con ciò che abbiamo guadagnato negli anni passati soddisfiamo i bisogni primari che alla fine sono gli unici necessari in un viaggio di questo genere. Tuttora è difficile definire un legame diretto tra il nostro viaggio e un lavoro stabile, ma la nostra prospettiva è quella di trovare l’anello mancante per far si che il viaggio stesso possa diventare fonte di lavoro.
Idee c’è ne sono in abbondanza, e il fatto che ogni giorno sia diverso l’uno dall’altro ci stimola e ci apre porte che non sapevamo esistessero nemmeno. Siamo partiti da un sogno e lo abbiamo inseguito per renderlo realtà. Gli sforzi stanno dando i loro frutti e ora ci sono persone che ci seguono e che supportano noi e il progetto.
Un messaggio che vorremmo passare é proprio questo: se davvero si vuole raggiungere un obbiettivo bisogna crederci ma soprattutto agire. Con il passare del tempo e grazie alla perseveranza, lavoro, prospettive, bisogni e sogni troveranno da sé il giusto equilibrio.

“Portiamo su due ruote le nostre passioni, la musica e l’arte”: musica e arte… In che modo?

Siamo ben carichi, le nostre bici pesano circa un 60kg l’una. Tra tutta l’attrezzatura indispensabile, ci portiamo dietro anche  tutti gli strumenti necessari per coltivare altre passioni che abbiamo da anni. Siamo muniti di chitarra (comprata a Bogotà, Colombia) e ukulele (comprato a Quito, Ecuador), che ci seguono per ogni dove pronti ad essere strimpellati. In questo modo ci rilassiamo, stacchiamo mentalmente dalla pedalata e viviamo momenti in allegria tra noi e con le persone che incontriamo.
Abbiamo anche un mini kit di acquarelli per dipingere e immortalare i vari paesaggi che incontriamo giornalmente sul nostro sketchbook. La collezione di quadretti si sta arricchendo giorno dopo giorno formando un album illustrato dei luoghi più incredibili in prospettiva artistica.
Durante il viaggio, grazie all’icontro di un cicloviaggiatore argentino, abbiamo anche iniziato a produrre e vendere piccoli oggetti di artigianato – braccialetti, collane, orecchini, totumi (frutto tropicale tondo molto duro). Il tutto viene creato tramite utilizzo di materiali incontrati nel percorso, quali semi tipici dell’Amazzonia, vari tipi di legno, piume di uccelli ultracolorati,… Insomma, l’arte in generale è sempre in primo piano anche nella nostra vita da cicloturisti.  

I progetti che volete sostenere: perché li avete scelti e come li avete conosciuti?

Sosteniamo 3 realtà che sono da tempo presenti nelle nostre vite. Infatti gli organizzatori/ collaboratori delle stesse sono nostri amici! Abbiamo pensato che realtà piccole, giovani, e che puntano ad un futuro più verde e più sostenibile, debbano essere valorizzate. Conoscendo da tempo il modus operandi di queste imprese sociali, non abbiamo esitato a sceglierle e costruire con loro un progetto cucito su misura per realizzare un piccolo passo verso un futuro più sostenibile, tutti assieme. 
Con Soulfoodforestfarms, impresa sociale dedita alla creazione di agroforeste rigenerative, vorremmo infatti piantumare circa 400 alberi a Milano nel parco della Vettabbia.
Con La Cordillera Experience, associazione per lo sviluppo turistico locale a Peñas in Bolivia, vorremmo piantumare alberi e aiutare economicamente per il miglioramento di infrastrutture legate al turismo, come il loro parco avventura.
Infine, vorremmo sostenere con una bicicletta cargo, L’Alveare che dice sì, realtà che cerca di abbattere le distanze tra produttori e consumatori fornendo maggiori qualitá di prodotti culinari a km 0 e creando una comunità di persone disposte a consumare cibo in modo critico.
Il progetto é pubblico e contiene molte informazioni aggiuntive anche riguardanti le 3 realtà che supportiamo. Lo potete trovare sul sito di GoFundMe all’indirizzo:
https://gofund.me/e0877493

Un’aspettativa che avete e che sperate di portare a casa.

Un’aspettativa in cui crediamo, è quella di trovare quel famoso anello mancante che ci permetta di poter continuare a viaggiare con maggiore stabilità economica nel futuro. Sarebbe eccezionale riuscire a trasmettere la passione per il viaggio in bicicletta e la determinazione nel rendere  ciò che veramente ti piace fare un modello di vita.
Il viaggio é lungo, i chilometri che maciniamo ci danno il tempo necessario per pensare, condividere e trovare idee e soluzioni a questa grande aspettativa.

Un’aspettativa che avevate e che vi ha mostrato un’altra faccia.

Prima di partire, e anche durante l’inizio del viaggio, molti ci hanno ricordato che il sud america è un paese del terzo mondo e che la violenza e la criminalità sono molto alti. Siamo stati inzialmente molto influenzati da questi ammonimenti, tanto che abbiamo deciso di non partire da Cartagena (estremo nord della Colombia) e optare per una Bucaramanga “più sicura”. Molti ci hanno consigliato di considerare a budget la possibilità di essere derubati più volte vista la lunghezza e la pericolosità dei paesi da attraversare.
Con grande felicità possiamo dire che, dopo quasi quattro mesi dalla partenza e due paesi attraversati da nord a sud, passando anche per aree particolarmente sconsigliate, nulla di tutto ciò é successo. Siamo stati, al contrario, ammaliati dalla generosità e ospitalità delle persone incontrate sulla via, che ci hanno sempre trattati come figli offrendoci riparo e cibo tipico per rifocillarci dopo le nostre pedalate. Le persone sono molto aperte al confronto, curiose di conoscere la nostra cultura, rispettose ed educate. Lasciamo alle nostre spalle amici che non vediamo l’ora di rivedere. Incrociamo le dita nella speranza che il viaggio possa continuare in sicurezza e nel migliore dei modi così come é stato fino ad ora.

Come sta andando?

Grazie per la domanda! Sta procedendo tutto a gonfie vele, abbiamo attraversato la ruta de los vulcanos, canyon di dimensioni assurde e foreste amazzoniche ricche di natura e comunità locali. Stiamo imparando molto sulla cultura dei luoghi che visitiamo e anche molto su noi stessi. Stiamo vedendo il mondo da prospettive diverse, condividiamo conoscenze con persone stupende e impariamo giornalmente soft skills utili per il nostro futuro.
In questo momento siamo quasi al confine tra Ecuador e Perù, vicino a Loja nello specifico. Stiamo rispondendo a queste domande accampati sotto la pioggia ma con vista sulla cordillera andina. Pensiamo al Bam e a quante persone che condividono la nostra passione esistono e a quanto sarebbe bello incontrarle raggiungendovi con le nostre bici cariche dal Sud America.
Siamo carichi come non mai e pronti per andare alla scoperta del nostro terzo paese sudamericano attraversato in bicicletta.

Francesco e Giovanni, in bici attraverso le Ande, tra paesaggi e miraggi a sostegno di 3 iniziative. Soulfoodforestfarms per l’ambiente e la piantumare di alberi a Milano, La Cordillera Experience per offrire un’opportunità lavorativa ai giovani di una comunità locale boliviana a Peñas, e L’Alveare che dice sì per creare una rete di persone che abbia voglia di scegliere in modo critico ciò che consuma.

L’idea è tutto: la vostra quando nasce?

Siamo appassionati di cicloturismo da tempo e tra i nostri sogni nel cassetto abbiamo sempre avuto quello di intraprendere un viaggio duraturo in bicicletta.
Da sogno a realtà c'è ne é voluta. Prima si scherzava, si chiacchierava e si ipotizzavano le varie rotte, ora stiamo vivendo il sogno ad occhi aperti.
A fine settembre 2022, infatti, dopo una giornata di lavoro susseguita dal nostro terzo tempo in officina (ci ritrovavamo sempre di lunedì nella nostra piccola ciclofficina in cantina, dove ci divertivamo a sistemare bici e a fare piccoli lavoretti con il legno), ci siamo effettivamente chiesti se un viaggio in Sud America sarebbe stato possibile.
Si dice che "volere é potere", e da quel giorno, tra ricerche e richieste di collaborazione, abbiamo strutturato la traccia del viaggio. Abbiamo inoltre organizzato la parte burocratica da effettuare (passaporti, vaccini, visite mediche, assicurazione sanitaria, voli aerei e dogane,...) e collezionato l'equipaggiamento da portare. Da inizio ottobre alla partenza ci siamo quindi alternati tra i nostri vecchi lavori e la preparazione di "The Andes Trail" senza soste.
Il 21 gennaio eravamo in aereo ultra entusiasti e ancora increduli, pronti a intraprendere questa avventura partendo dalle Ande Colombiane

SoulBike: come nasce il nome?

Il nostro progetto é qualcosa in più rispetto a una pedalata estrema tra le Ande sudamericane. Coscienti del fatto che con questa impresa lunga e ambiziosa avremmo potuto attirare l'attenzione di più persone, abbiamo pensato di dare visibilità e sostenere tramite una raccolta fondi tre realtà, i quali obbiettivi rispecchiano i nostri ideali. La primissima impresa sociale con cui abbiamo parlato del progetto é stata soulfoodforestfarms, con l'obbiettivo primario di piantumare alberi a Milano in zona Corvetto. Soulfood ci ha quindi ispirato a chiamarci soulbike, perché alla fine, dopo anni di lavoro "normale" la bici ha avuto la meglio! La caratteristica simpatica che abbiamo voluto dare al nome soulbike sui social, é l'aggiunta di Exp, che sta per expeditions: soulbikeexp. Un ulteriore sogno sarebbe infatti quello di poter organizzare viaggi in bicicletta per dimostrare alle persone che viaggiare con le proprie forze é la modalità più stimolante per imparare, conoscere nuove culture e uscire dalla propria zona di comfort. Se ciò viene fatto in autonomia, ecco che ci si sente veramente in libertà

Secondo voi, come si conciliano lavoro, prospettive, bisogni e sogni?

Domanda complessa. Tutti noi vorremmo un lavoro che rispecchi le nostre passioni, che soddisfi i nostri bisogni e che lasci spazio a prospettive future.
Noi siamo partiti dalla curiosità di vedere un mondo diverso dal nostro, con il sogno di trasformare questo viaggio in un possibile futuro anche lavorativo. In questo momento viviamo alla giornata: con ciò che abbiamo guadagnato negli anni passati soddisfiamo i bisogni primari che alla fine sono gli unici necessari in un viaggio di questo genere. Tuttora è difficile definire un legame diretto tra il nostro viaggio e un lavoro stabile, ma la nostra prospettiva è quella di trovare l'anello mancante per far si che il viaggio stesso possa diventare fonte di lavoro.
Idee c'è ne sono in abbondanza, e il fatto che ogni giorno sia diverso l'uno dall'altro ci stimola e ci apre porte che non sapevamo esistessero nemmeno. Siamo partiti da un sogno e lo abbiamo inseguito per renderlo realtà. Gli sforzi stanno dando i loro frutti e ora ci sono persone che ci seguono e che supportano noi e il progetto.
Un messaggio che vorremmo passare é proprio questo: se davvero si vuole raggiungere un obbiettivo bisogna crederci ma soprattutto agire. Con il passare del tempo e grazie alla perseveranza, lavoro, prospettive, bisogni e sogni troveranno da sé il giusto equilibrio.

“Portiamo su due ruote le nostre passioni, la musica e l'arte”: musica e arte… In che modo?

Siamo ben carichi, le nostre bici pesano circa un 60kg l'una. Tra tutta l'attrezzatura indispensabile, ci portiamo dietro anche  tutti gli strumenti necessari per coltivare altre passioni che abbiamo da anni. Siamo muniti di chitarra (comprata a Bogotà, Colombia) e ukulele (comprato a Quito, Ecuador), che ci seguono per ogni dove pronti ad essere strimpellati. In questo modo ci rilassiamo, stacchiamo mentalmente dalla pedalata e viviamo momenti in allegria tra noi e con le persone che incontriamo.
Abbiamo anche un mini kit di acquarelli per dipingere e immortalare i vari paesaggi che incontriamo giornalmente sul nostro sketchbook. La collezione di quadretti si sta arricchendo giorno dopo giorno formando un album illustrato dei luoghi più incredibili in prospettiva artistica.
Durante il viaggio, grazie all'icontro di un cicloviaggiatore argentino, abbiamo anche iniziato a produrre e vendere piccoli oggetti di artigianato - braccialetti, collane, orecchini, totumi (frutto tropicale tondo molto duro). Il tutto viene creato tramite utilizzo di materiali incontrati nel percorso, quali semi tipici dell'Amazzonia, vari tipi di legno, piume di uccelli ultracolorati,... Insomma, l'arte in generale è sempre in primo piano anche nella nostra vita da cicloturisti.  

I progetti che volete sostenere: perché li avete scelti e come li avete conosciuti?

Sosteniamo 3 realtà che sono da tempo presenti nelle nostre vite. Infatti gli organizzatori/ collaboratori delle stesse sono nostri amici! Abbiamo pensato che realtà piccole, giovani, e che puntano ad un futuro più verde e più sostenibile, debbano essere valorizzate. Conoscendo da tempo il modus operandi di queste imprese sociali, non abbiamo esitato a sceglierle e costruire con loro un progetto cucito su misura per realizzare un piccolo passo verso un futuro più sostenibile, tutti assieme. 
Con Soulfoodforestfarms, impresa sociale dedita alla creazione di agroforeste rigenerative, vorremmo infatti piantumare circa 400 alberi a Milano nel parco della Vettabbia.
Con La Cordillera Experience, associazione per lo sviluppo turistico locale a Peñas in Bolivia, vorremmo piantumare alberi e aiutare economicamente per il miglioramento di infrastrutture legate al turismo, come il loro parco avventura.
Infine, vorremmo sostenere con una bicicletta cargo, L’Alveare che dice sì, realtà che cerca di abbattere le distanze tra produttori e consumatori fornendo maggiori qualitá di prodotti culinari a km 0 e creando una comunità di persone disposte a consumare cibo in modo critico.
Il progetto é pubblico e contiene molte informazioni aggiuntive anche riguardanti le 3 realtà che supportiamo. Lo potete trovare sul sito di GoFundMe all'indirizzo:
https://gofund.me/e0877493

Un’aspettativa che avete e che sperate di portare a casa.

Un'aspettativa in cui crediamo, è quella di trovare quel famoso anello mancante che ci permetta di poter continuare a viaggiare con maggiore stabilità economica nel futuro. Sarebbe eccezionale riuscire a trasmettere la passione per il viaggio in bicicletta e la determinazione nel rendere  ciò che veramente ti piace fare un modello di vita.
Il viaggio é lungo, i chilometri che maciniamo ci danno il tempo necessario per pensare, condividere e trovare idee e soluzioni a questa grande aspettativa.

Un’aspettativa che avevate e che vi ha mostrato un’altra faccia.

Prima di partire, e anche durante l'inizio del viaggio, molti ci hanno ricordato che il sud america è un paese del terzo mondo e che la violenza e la criminalità sono molto alti. Siamo stati inzialmente molto influenzati da questi ammonimenti, tanto che abbiamo deciso di non partire da Cartagena (estremo nord della Colombia) e optare per una Bucaramanga "più sicura". Molti ci hanno consigliato di considerare a budget la possibilità di essere derubati più volte vista la lunghezza e la pericolosità dei paesi da attraversare.
Con grande felicità possiamo dire che, dopo quasi quattro mesi dalla partenza e due paesi attraversati da nord a sud, passando anche per aree particolarmente sconsigliate, nulla di tutto ciò é successo. Siamo stati, al contrario, ammaliati dalla generosità e ospitalità delle persone incontrate sulla via, che ci hanno sempre trattati come figli offrendoci riparo e cibo tipico per rifocillarci dopo le nostre pedalate. Le persone sono molto aperte al confronto, curiose di conoscere la nostra cultura, rispettose ed educate. Lasciamo alle nostre spalle amici che non vediamo l'ora di rivedere. Incrociamo le dita nella speranza che il viaggio possa continuare in sicurezza e nel migliore dei modi così come é stato fino ad ora.

Come sta andando?

Grazie per la domanda! Sta procedendo tutto a gonfie vele, abbiamo attraversato la ruta de los vulcanos, canyon di dimensioni assurde e foreste amazzoniche ricche di natura e comunità locali. Stiamo imparando molto sulla cultura dei luoghi che visitiamo e anche molto su noi stessi. Stiamo vedendo il mondo da prospettive diverse, condividiamo conoscenze con persone stupende e impariamo giornalmente soft skills utili per il nostro futuro.
In questo momento siamo quasi al confine tra Ecuador e Perù, vicino a Loja nello specifico. Stiamo rispondendo a queste domande accampati sotto la pioggia ma con vista sulla cordillera andina. Pensiamo al Bam e a quante persone che condividono la nostra passione esistono e a quanto sarebbe bello incontrarle raggiungendovi con le nostre bici cariche dal Sud America.
Siamo carichi come non mai e pronti per andare alla scoperta del nostro terzo paese sudamericano attraversato in bicicletta.