WILD ATLANTIC WAY E CAUSEWAY COSTAL ROUTE: GLI ULTIMI 2500 KM IN SOLITARIA DI PIETRO FRANZESE

giovedì, 12 Ottobre, 2023

2500 chilometri, 16.000 metri dislivello, 9 contee attraversate, 18 giorni in sella, 13 notti in tenda, 30 uova sode, 7 full Irish Breakfast, 2 Irish Coffee, temperatura massima 32° (salendo il Conor Pass), temperatura minima 2° (dormendo in Donegal), 9 giorni di sole consecutivi, 5 giorni con pioggia, 0 forature, infinte pecore.

Questi i numeri dell’ultimo viaggio in solitaria di Pietro Franzese in Irlanda.

 

Un percorso sorprendente, che lo ha portato a pedalare lungo la Wild Atlantic Way e la Giant Causeway Costal Route mosso dal desiderio di promuovere l’uso della bici come mezzo turisticamente sostenibile, facendo conoscere una zona che si sta davvero distinguendo per il suo modo di fare turismo, basato molto anche sul ruolo in primo piano delle comunità locali e sul loro interesse per preservare il territorio.

Partito dal borgo marinaio di Kinsale si è poi diretto verso sud fino ad arrivare a Muff, ad un passo dal confine con l’Irlanda del Nord. Dopo una piccola pausa esplorativa è poi risalito in sella seguendo il tratto di costa tra Derry˜Londonderry e Belfast. 

Un tragitto complessivo davvero sfidante che ha però riservato piacevoli sorprese tra cui un clima particolarmente favorevole che gli ha permesso di percorrere giornalmente tratti più lunghi di quelli programmati.

“Per me che ho vissuto in Irlanda 10 anni fa ritornare in questo paese è stata una grande emozione ma mai mi sarei aspettato di riempirmi gli occhi della bellezza che ho vissuto ogni giorno su quest’isola. E non parlo solo della bellezza del panorama che meriterebbe una dedica a se ma parlo anche dell’incontro con tantissime persone sulla strada, nei pub o anche semplicemente nei supermercati che mi hanno fatto sentire accolto e meno solo, anche se per un mese la mia unica compagna di viaggio è stata la mia bicicletta. 

É stato un continuo scambio di sorrisi, saluti e anche domande su dove stessi andando e cosa stavo facendo. La loro felicità di vedere qualcuno in bicicletta che stava esplorando il loro paese è stato qualcosa di unico ed era sempre seguito da un consiglio su dove andare più avanti oppure fermarsi a dare un’occhiata! Il popolo irlandese mi è piaciuto tantissimo e aiutato in questo lungo viaggio in solitaria. É questa forse la cosa più bella che mi porto a casa da questa esperienza stupenda e che consiglio a tutti di fare una volta nella vita! 

Sicuramente la costa ovest irlandese non è un viaggio “facile” perchè il meteo è imprevedibile e c’è anche tanto dislivello da fare, la parola “piatto” non esiste in Irlanda. Eppure se state pensando al primo viaggio in bicicletta dove magari mettersi un po’ di più alla prova, per me è la scelta migliore e non posso che consigliarvelo!”

Qui la traccia:  https://www.komoot.com/it-it/collection/2430501/-wild-atlantic-way 

2500 chilometri, 16.000 metri dislivello, 9 contee attraversate, 18 giorni in sella, 13 notti in tenda, 30 uova sode, 7 full Irish Breakfast, 2 Irish Coffee, temperatura massima 32° (salendo il Conor Pass), temperatura minima 2° (dormendo in Donegal), 9 giorni di sole consecutivi, 5 giorni con pioggia, 0 forature, infinte pecore.

Questi i numeri dell’ultimo viaggio in solitaria di Pietro Franzese in Irlanda.

 

Un percorso sorprendente, che lo ha portato a pedalare lungo la Wild Atlantic Way e la Giant Causeway Costal Route mosso dal desiderio di promuovere l’uso della bici come mezzo turisticamente sostenibile, facendo conoscere una zona che si sta davvero distinguendo per il suo modo di fare turismo, basato molto anche sul ruolo in primo piano delle comunità locali e sul loro interesse per preservare il territorio.

Partito dal borgo marinaio di Kinsale si è poi diretto verso sud fino ad arrivare a Muff, ad un passo dal confine con l’Irlanda del Nord. Dopo una piccola pausa esplorativa è poi risalito in sella seguendo il tratto di costa tra Derry˜Londonderry e Belfast. 

Un tragitto complessivo davvero sfidante che ha però riservato piacevoli sorprese tra cui un clima particolarmente favorevole che gli ha permesso di percorrere giornalmente tratti più lunghi di quelli programmati.

"Per me che ho vissuto in Irlanda 10 anni fa ritornare in questo paese è stata una grande emozione ma mai mi sarei aspettato di riempirmi gli occhi della bellezza che ho vissuto ogni giorno su quest'isola. E non parlo solo della bellezza del panorama che meriterebbe una dedica a se ma parlo anche dell'incontro con tantissime persone sulla strada, nei pub o anche semplicemente nei supermercati che mi hanno fatto sentire accolto e meno solo, anche se per un mese la mia unica compagna di viaggio è stata la mia bicicletta. 

É stato un continuo scambio di sorrisi, saluti e anche domande su dove stessi andando e cosa stavo facendo. La loro felicità di vedere qualcuno in bicicletta che stava esplorando il loro paese è stato qualcosa di unico ed era sempre seguito da un consiglio su dove andare più avanti oppure fermarsi a dare un'occhiata! Il popolo irlandese mi è piaciuto tantissimo e aiutato in questo lungo viaggio in solitaria. É questa forse la cosa più bella che mi porto a casa da questa esperienza stupenda e che consiglio a tutti di fare una volta nella vita! 

Sicuramente la costa ovest irlandese non è un viaggio "facile" perchè il meteo è imprevedibile e c'è anche tanto dislivello da fare, la parola "piatto" non esiste in Irlanda. Eppure se state pensando al primo viaggio in bicicletta dove magari mettersi un po' di più alla prova, per me è la scelta migliore e non posso che consigliarvelo!"

Qui la traccia:  https://www.komoot.com/it-it/collection/2430501/-wild-atlantic-way